TROMBOSI: cos’è e quali sono le cause?

TROMBOSI: cos’è e quali sono le cause?

TROMBOSI: cos’è e quali sono le cause?

La trombosi venosa profonda è un evento frequente seppur alquanto pericoloso, in quanto consiste nella formazione di coaguli di più o meno piccole dimensioni all’interno delle vene profonde. Ultimamente si sente spesso parlare di trombosi a causa del legame tra questa patologia e la somministrazione del vaccino Astrazeneca. Ma c’è davvero connessione? E in cosa consiste effettivamente?

Trombosi venosa: cos’è e come si manifesta?

La trombosi venosa profonda è una patologia che colpisce le vene. Essa consiste nella formazione di coaguli nelle vene profonde e si verifica in genere nelle gambe e meno frequentemente negli arti superiori.

Talvolta può colpire anche le vene superficiali, e in questo caso si parlerà di trombosi venosa superficiale.

Spesso invece i coaguli possono infiammare la vena dando origine ad una tromboflebite.

Trombosi : Le Cause

Le cause dello sviluppo di una trombosi venosa possono essere molteplici:

  • Trauma a carico delle vene ( per esempio a causa di un incidente, un intervento
  • Un aumento della coagulazione del sangue
  • Rallentamento del flusso sanguigno.
  • Alcune patologie  o alcune particolari condizioni possono favorire lo sviluppo di una trombosi:
  • tumori
  • patologie della coagulazione
  • farmaci come contraccettivi orali
  • farmaci ad azione simil estrogenica
  • fumo
  • gravidanza
  • In seguito ad un intervento chirurgico
  • A seguito di prolungato riposo a letto

Trombosi venosa : quali sono i sintomi?

I sintomi di una trombosi venosa possono essere sfumati e in alcuni casi anche assenti. Tuttavia la maggior parte delle volte si manifesta con:

  • Arrossamento
  • Gonfiore dell’arto inferiore ( difatti il polpaccio può diventare caldo, gonfio e dolorante alla palpazione)
  • Dolore o gonfiore del braccio ( se la trombosi colpisce l’arto superiore)
  • Respiro affannoso ( se si è già manifestata l’embolia polmonare)

Trombosi: quali sono i rischi?

Questi coaguli possono bloccare o rallentare il flusso sanguigno della parte colpita causando gonfiore agli arti superiori o inferiori.

Il vero pericolo però consiste nella possibilità che un piccolo pezzettino di coagulo si stacchi e può raggiungere i polmoni causando un’embolia polmonare.

La trombosi può favorire inoltre lo sviluppo di un’insufficienza venosa cronica.

Il rallentamento del flusso sanguigno può causare inoltre un’ischemia con edema

Trombosi: quali sono i rimedi?

La trombosi venosa profonda viene diagnosticata eseguendo un semplice esame non invasivo chiamato eco-doppler degli arti, che verifica il regolare flusso sanguigno all’interno delle vene e verificando gli esiti di alcuni esami del sangue che servono per verificare la corretta coagulazione sanguigna. ( antitrombina, Proteina C attivata, test del D-dimero, tempo di protrombina)

Una volta accertata la presenza di questa patologia si esegue una piccola terapia con:

  • farmaci anticoagulanti ( eparina, coumadin ecc)
  • farmaci trombolitici

la cui durata va sempre stabilità con attenzione con il proprio medico per evitare l’incorrere di fastidiosi effetti collaterali.

Prevenzione

Ci sono diversi metodi per prevenire la trombosi venosa profonda che si divide in base alla valutazione del rischio che ha il soggetto nello sviluppare tale patologia:

  1. I soggetti a basso rischio ( per esempio a seguito di un intervento chirurgico, che devono intraprendere un volo aereo molto lungo ecc) possono semplicemente eseguire dei piccoli esercizi che servono a favorire il corretto flusso sanguigno :
  • sollevare le gambe, flettere ed estendere le caviglie circa 10 volte
  • eseguire dei piccoli esercizi di allungamento muscolare
  1. I soggetti ad altro rischio( a seguito di tumori, a seguito di patologie della coagulazione ,a seguito di interventi chirurgici importanti, a seguito di fratture)
  • in accordo con il medico dovrebbero seguire una terapia anticoagulante con farmaci appositi come l’eparina e dovrebbero indossare frequentemente calze a compressione graduata.

Trombosi e vaccinazione covid-19: c’è qualche connessione?

A seguito degli ultimi eventi, alcuni soggetti hanno dimostrato la presenza di una trombosi venosa a seguito della somministrazione del vaccino Astrazeneca contro il coronavirus. Esiste qualche connessione?

In generale quando un corpo viene a contatto con un virus, incluso Sars-CoV-2, si scatena nell’organismo una grossa reazione infiammatoria. Questa reazione può essere più o meno violenta a seconda del soggetto.

Durante il processo infiammatorio il sangue aumenta la propria tendenza a coagulare e può succedere che si formino trombi nelle arterie e nelle vene, in qualunque parte del corpo. Di conseguenza appare subito chiaro che a seguito di un’infezione da Covid-19 il corpo può reagire frequentemente con la formazione di coaguli.

Negli ultimi giorni si è parlato molto di trombosi, soprattutto a causa della decisione prese da parte delle autorità del farmaco di diversi Paesi (tra cui l’Italia) di sospendere l’utilizzo di alcuni lotti del vaccino contro il Covid di

AstraZeneca, in quanto si sono verificati diversi eventi tromboembolici in alcuni soggetti.

Ma ci sono prove di un legame tra l’uso del vaccino e gli eventi tromboembolici? 

Secondo l’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, «il numero di eventi tromboembolici nelle persone vaccinate non è superiore a quello osservato nella popolazione generale.  Al 10 marzo 2021, sono stati segnalati 30 casi tra quasi 5 milioni di persone vaccinate con AstraZeneca solo in Europa. Per cui non c’è stata nessuna evidenza nello smettere di somministrare questo vaccino.

Tuttavia tali eventi sono presi davvero in enorme considerazione e tutti i principali organi di controllo stanno effettuando le dovute analisi per scongiurare qualsiasi fattore di rischio. 

Questo deve rassicurarci molto, difatti qualsiasi evento legato alla somministrazione del vaccino anticoronavirus viene preso subito in carico e vengono immediatamente effettuate le dovute indagini.

Difatti attualmente in molti paesi è stata sospesa in via precauzionale la somministrazione del vaccino Astrazeneca. In via precauzionale inizialmente in Italia era stato sospeso solo l’utilizzo del lotto , denominato ABV2856, distribuito in tutte le Regioni, dopo la segnalazione di  questi “eventi avversi” seppur sottolineando che il rischio di coaguli di sangue non è maggiore nelle persone vaccinate rispetto alla popolazione generale.

Tuttavia l’Aifa ha deciso di estendere “in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema”, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 “su tutto il territorio nazionale”. Tale decisione, spiega l’Agenzia, ”è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso”. L’Aifa, “in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione”.

Proprio però per evitare qualsiasi rischio le indagini proseguono senza sosta senza però per adesso far emergere alcun allarmismo o preoccupazione.

Di conseguenza se hai già avuto la somministrazione del vaccino Astrazeneca,( anche appartenente al lotto in questione)  non hai motivo di preoccuparti in quanto eventi del genere sono del tutto normali in seguito ad una somministrazione di massa e devono solo essere affrontati con il dovuto rigore. Se dovessi manifestare qualche evento avverso non comune puoi segnalarlo comodamente al tuo medico di base che ti indicherà la soluzione più adeguata.

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